AAA ricette di patate al forno cercasi


Oggi sono di poche parole e, più che un post, vorrei fare una richiesta: mi spiegate o mi linkate la vostra ricetta per le patate al forno? A casa mia le prepariamo quasi tutte le settimane e mi piace provare nuove versioni :) 
In cambio, vi lascio quella della mia mamma, ma rifatta e un po' modificata da me. Otterrete delle patate con una bella crosticina croccante e un cuore morbido. Prossimamente mi riprometto di fotografare anche l'altra versione che preparo spesso, per patate sottili e croccantissime, che sembrano quasi fritte.

Patate al forno, atto I



Ciambella bianca e nera


Mia mamma è bella. Veramente. Non lo dico perché “ogni scarrafone..”, no, io penso proprio che mia madre sia una bella donna. Ma soprattutto mia madre è la persona più bella e luminosa che conosco. Non ho incontrato nessuno che sappia darsi per gli altri come lei, anche se a volte la rimprovero come se questo fosse un difetto. Non è tutto zucchero, per carità, noi litighiamo, urliamo, io faccio il mostro, eppure quando qualcosa non va è lei che voglio. Ho ventott’anni, vado in giro per  il mondo da sola, non ho paura di (quasi) nulla, eppure la mamma è sempre la mamma e non c’è nulla di più consolatorio di un suo abbraccio.

Che c’entra questo con questo piatto? L’ha cucinato lei, mi ha sentito triste di venerdì a telefono e me l’ha fatto trovare per la colazione del sabato. Ed è come lei, semplice ma profumato, dolce ma con la punta amara del cacao, e se siete tristi e la mamma è lontana non c’è nulla di meglio che tagliarne una fetta e mangiarla accompagnata ad un bel caffelatte a colazione o un tè di pomeriggio.

Questa è la classica ciambella bicolore, quella che c’è in tutte le case, nulla di nuovo, ma volevo trascrivere la ricetta che mia mamma prepara da quando ero piccola, per ricordarmi che quando ho nostalgia, quando mi sento persa e stanca c’è sempre un ricordo in grado di strapparmi un sorriso. Questa ciambella è memoria, questa ciambella per me è un’ancora durante le giornate storte, la vostra qual è?

Con le prime zucchine dell’orto


… quelle piccole, col fiore, tenere e un po’ dolci ho deciso di fare un bel primo piatto!
A casa mia (e, in generale, a Ischia), se si parla di pasta le zucchine finiscono spesso con l’uovo, mentre arrivata all’università ho scoperto che “esistono” anche la pasta alla Nerano, le lasagne, la pasta zucchine e gamberetti, quella semplice semplice e la variante con il pesto o la panna! Dopo tutte queste prove ho concluso che la mia preferita è la quella con zucchine ed erbe aromatiche (viva la semplicità!), ma, dovendo cucinare anche per il mio fidanzato antiverdure, ho scelto di andare sulla versione delle nostre mamme e nonne! Sono partita dalla classica pasta con le zucchine cas’ e ova, ma l'ho variata un po’ rendendola più simile a una “carbonara” vegerariana. Ecco la mia ricetta, mentre nelle note trovate qualche informazione su come preparare la versione classica.

“Carbonara” vegetariana alle zucchine

ovvero, Pasta zucchine cas’ e ova di casa mia  

Profumo di biscotti al cioccolato

Mi prendono in giro perché annuso sempre tutto: dal cibo alle persone. È un vizio di famiglia che trova la massima espressione in mia sorella Serena che da piccola annusò mamma e le disse “mamma, odori di mamma” :)
Con il profumo mi coccolo, non lo indosso mai se non per sentirmi speciale, ma mi piace portare addosso altri odori: preparo il caffè e non mi lavo le mani perché mi piace continuare a sentirne l’odore nelle ore successive, vado in piscina e per me l’odore di cloro è “casa”. 
In cucina ci sono degli odori capaci di riconciliarmi col mondo, il pane caldo appena sfornato, i biscotti che cuociono in forno, il cioccolato che fonde col burro e inonda la casa di dolcezza. Ma, più di tutto, per me l’olfatto è il senso della memoria: ci sono gli odori con cui sono cresciuta, che sanno di casa e ogni volta mi fanno fare un viaggio non di kilometri, ma di anni. Il coniglio che scoppietta sui fornelli di domenica mattina e l’odore di aglio e olio che riempie la cucina mentre io mi concedo la calma di prepararmi un cappuccino, i mille profumi della Pastiera che mi ricordavano che era festa persino quando ancora non mi piaceva...
Questi biscotti sono semplicissimi da realizzare, certo non sono da dieta, ma con la scusa che il tempo è ballerino e la voglia di cioccolato non è ancora stata sostituita da quella di gelato uno sgarro ci sta ;) vi assicuro che vi riempiranno la casa di una tale profumo che varrebbe la pena farli anche solo per quello! Io li ho visti qui e me ne sono innamorata già delle foto :)

Biscotti al cioccolato con dulce de leche (e/o nutella)

Il sapore dei prati, della libertà


Non so dove sei adesso, spero solo che tu non abbia sofferto. 
Mi hai insegnato tanto in questi tredici anni, mi hai fatto ridere per come ti ingegnavi per fare i dispetti al gatto, e preoccupare tutte le volte che ci hai fatto correre dal veterinario perché ne avevi combinata una delle tue. Eri così testarda che spesso chiamavamo mamma col tuo nome, ad indicare che era impossibile farvi cambiare idea quando vi impuntate su qualcosa. 
Da te ho imparato la libertà che si prova correndo a perdifiato in un prato, nei tuoi occhi ho riconosciuto l’amore, dal tuo dolore ho imparato cosa significa avere dei figli. Il fatto che tu avessi quattro zampe è solo un dettaglio, perché sapevi parlare meglio di molti umani. Non potrò mai dimenticare la tua gioia quando infilavo le scarpette da ginnastica e i salti che facevi per convincermi a portarti con me, la spiaggia d’inverno ora mi renderà malinconica, perché non ti potrò più vederti correre e saltare felice. 
A molti sembrerò stupida, ma so che chi ha un compagno di vita a quattro zampe un po’ mi capirà… Capirà la malinconia che adesso provo quando guardo tuo figlio, capirà che mi viene da piangere quando mi avvio verso il boschetto vicino casa in cui mi accompagnavi sempre, capirà che a volte rido pensando a tutto quello che mi hai regalato e subito dopo mi si scurisce il volto. Capirà perché oggi posto una ricetta senza capo né coda, ma che mi ricorda l’ultima volta che siamo andati insieme in campagna, io tu e papà a raccogliere erbette. È un modo per dirti grazie anche qui, in questo spazio che è nato per raccogliere ricette e ora contiene anche un po’ della mia vita, e per questo tu non potevi mancare... 
Grazie Diana, grazie di tutto.

Volevamo essere gnocchi… Quenelle di borragine e patate



Si comincia a mangiare con gli occhi... (Insalata primaverile di riso venere con fragole, asparagi selvatici e piselli)


Ma non lo dico io, lo dice la biochimica! Nel momento in cui annusiamo o vediamo del cibo, inizia già la digestione: lo stomaco si prepara e ci viene l’acquolina in bocca. Quello che dico io è che un piatto deve invitarmi a mangiarlo e a farlo con allegria :) mi piace creare antipastini che siano piccoli, leggeri, colorati e belli da vedere, così tutto il pasto inizia meglio!
In  questo caso mi sono fatta ispirare da frutta e verdure di stagione e da un po’ di riso venere che era rimasto in dispensa. Anche stavolta abbinamento insolito, da quando ho scoperto che le fragole non si sposano solo con i dolci, mi si è aperto un mondo! Il matrimonio con gli asparagi selvatici è particolarmente azzeccato, le fragole ne stemperano il sapore amaro e la dolcezza dei pisellini crudi fa il resto… 
PS: se state per denunciarmi alla Lega Protezione delle Fragole, fermatevi,  giuro che la prossima volta staranno al loro posto in un dolce!

Insalata primaverile di riso venere con fragole, asparagi selvatici e piselli