Il Delicato Sorrentino di Peppe Guida

Finalmente torno con una ricetta, un primo piatto semplicissimo da preparare, eppure ricco di gusto, in cui si usano pochi ingredienti, ma scelti con estrema cura. Io me ne sono innamorata al primo assaggio, a Le Strade della Mozzarella, dove ho assistito allo showcooking dello chef Peppe Guida dell’Osteria Nonna Rosa, e prima che dal gusto sono stata conquistata dal profumo che si sprigionava durante la preparazione. Così quando lo Chef è tornato in cucina a riprepararlo e Teresa si è proposta come aiuto-cuoca, non ho potuto fare a meno di seguirli e, insieme a Cristina Lontananza (giurata del contest de LSDM insieme a Teresa e Tommaso Esposito), ho spiato con ancora più attenzione tutte le mosse ci Peppe Guida. Teresa ha preso appunti e ha postato la ricetta su gennarino, invitandoci a rifarla con lei, non me lo sono fatta ripetere due volte perché da maggio avevo voglia di riassaggiarla e il risultato è stato tanto buono che ho deciso di condividerlo subito con voi.
Per me, il punto vincente di questo piatto è nel perfetto equilibrio di tutti i sapori e profumi (anche se la mia mano non è certo quella dello chef ^_^ ), la scorza di limone si sposa alla perfezione con la dolcezza del pomodori e l'aroma del basilico, questo piatto parla di estate, di Costiera Sorrentina, di Campania, di buono! Vi lascio la ricetta trascritta da Teresa, con le mie aggiunte, le foto del post sono quelle della mia riproduzione, ma alla fine del post trovate anche la foto che ho scattato all’originale a LSDM :)
Il Delicato Sorrentino (di Peppe Guida)

Premio Masseria delle Sorgenti Ferrarelle



Mancavo da tanto sul blog, un po’ perché sono stata tanto in giro e un po’ perché la testa era altrove, spero che mi perdonerete se torno senza ricetta, ma con il racconto di un premio letterario :P

Il 14 luglio ho avuto l’occasione di partecipare alla consegna del Premio Masseria delle Sorgenti Ferrarelle, dedicato alla risorsa acqua e al suo legame col territorio che ha visto come concorrenti studenti ed ex studenti dell’Università Suor Orsola Benincasa. Il Premio è stato coordinato dalla giornalista Laura Gambacorta, mentre la giuria era composta da cinque membri di spicco del mondo dell’enogastronomia, del giornalismo e della cultura: Michele Pontecorvo, Responsabile Comunicazione e CSR Ferrarelle SpA, Tommaso Esposito, scrittore e giornalista, Helga Sanità, antropologa e ricercatrice MedEat Research, Antonio Pace, Presidente Associazione Verace Pizza Napoletana ed Enzo Coccia, maestro.

La premiazione si è svolta nello scenario del Parco Sorgenti di Riardo e ha visto trionfare Luigi Orlando, che, nemmeno a farlo apposta è un foodblogger, seguito da Valeria Vanacore e Marco Prato.

Pasta con carciofi e mozzarella


Ecco il mio secondo piatto per il contest “Pasta Bufala e Fantasia! Reinventa la tradizione” organizzato da Le Strade della Mozzarella in collaborazione col Pastificio dei Campi!

Ho raccontato spesso che la partecipazione alla convention Le Strade della Mozzarella 2013 ha rappresentato per me l’inizio di un percorso di crescita gastronomica e culturale, per questo volevo rendere omaggio a questa manifestazione, ai suoi organizzatori e alla loro zona di provenienza, così, oltre alla Mozzarella di Bufala Campana DOP della zona di Paestum, ho scelto di usare i carciofi. I carciofi tondi di Paestum sono una delle tante ricchezze della Campania e sono tutelati dal marchio IGP.

Dovendo scegliere un piatto da innovare e rivisitare, ho deciso di partire dai carciofi a “furnacella”, ossia semplicemente arrostiti sulla brace. Semplicità assoluta e un profumo che caratterizza le domeniche mattina invernali nelle strade di campagna della mia regione. Dovevo però trasformare un contorno/antipasto in un primo piatto e ho voluto farlo rispettando più che potevo i protagonisti. Niente cotture strane per la pasta, ma una bollitura delicata che non spezzasse le candele e una cottura al dente, che esaltasse il sapore di grano e la consistenza di questo magnifico prodotto. I carciofi, come tutte le verdure, danno il loro meglio se trattati con delicatezza, così mi sono lanciata nella sfida della cottura sottovuoto a bassa temperatura, che concentra ed esalta i sapori. L’idea di partenza viene niente poco di meno che da Niko Romito, ma la vera difficoltà è realizzarla a casa senza un rooner! I carciofi cotti a bassa temperatura sono morbidi e delicati, per richiamare il profumo dei carciofi a furnacella li ho affumicati in maniera casalinga con rosmarino e foglie di limone e ho completato la consistenza con una sorta di glassatura in padella , anche in questo caso ispirata da Romito, ottenuta senza aggiunta di grassi, semplicemente spennellando i carciofi con una salsa ottenuta dai loro gambi. Incredibile ma vero, grazie all’affumicatura che asciuga la parte esterna dei carciofi, si ottiene una piacevolissima crosticina che contrasta con l’interno morbido delle fette di carciofo. Infine, come esaltare la mozzarella di bufala? Nulla di più semplice: servendola freschissima e a temperatura ambiente, visto che l’anno scorso a LSDM ho imparato che questo prodotto dà il suo meglio a 18-20°C. Ho scelto di usare una treccia per contrapporre la sua callosità a quella delle candele e creare un gioco di consistenze con la crosticina croccante e l’interno fondente dei carciofi. Per completare il piatto, volevo richiamare i sentori dell’affumicatura, limone e rosmarino, così ho usato le zeste di limone grattugiate che danno un tocco fresco e brioso, il sale affumicato delle Hawaii (per rinforzare l’aroma di furnacella) e un’aria di rosmarino. L’utilizzo dell’aria (la schiumetta bianca che man mano sparisce nel corso della lunghissima sessione fotografica :P ) permette di introdurre l’aroma del rosmarino senza che questo risulti invasivo, se non vi fidate di me, pensate che la usa persino Massimo Bottura nella sua Compressione di Pasta e Fagioli :P

L’abbinamento pasta/carciofi/mozzarella era già comparso su questo blog, e in questa versione mi convince ancora di più. I tannini dei carciofi puliscono la bocca dalla grassezza della mozzarella e l’insieme è davvero equilibrato. Inoltre, ho scoperto che il carciofo contiene una sostanza amara, la cinarina, che però inibisce i recettori di amaro, aspro e salato e fa sì che gli altri cibi (ma anche i vini) vengano percepiti come “più dolci”. Ne risulta un’esaltazione della dolcezza della mozzarella in un gioco di sapori e consistenze che mi ha dato davvero soddisfazione.
In questo periodo di “studio” per il contest ho scoperto che la cucina moderna è anche il frutto di un processo di alleggerimento e questo piatto è realizzato senza alcun grasso aggiunto. Ho voluto provare a non usare nemmeno il mio adorato olio extravergine di oliva e vi assicuro che, in questo caso, non se ne sente la mancanza perché la mozzarella dona rotondità al piatto e gli oli essenziali del limone e del rosmarino gli danno spessore e complessità. Questo contest è stato un gioco divertente che mi ha permesso di imparare qualcosa di nuovo e di crescere ancora un po’.

Candele del Pastificio dei Campi con carciofi e mozzarella di bufala


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