Un primo eco, veg e buonissimo: cosa volete di più?


Pasta con carciofi e mozzarella
Volevo lasciarvi un’idea per un primo vegetariano e di stagione! Una pasta con i carciofi arricchita dal sapore della mozzarella di bufala. Per legare meglio la pasta, regalarle cremosità senza appesantirla ho usato i gambi dei carciofi: insomma niente sprechi e tanto sapore.
Questo piatto può essere un’idea alternativa per i pranzi delle feste, ma anche un piatto unico tra un festeggiamento e l’altro, perché si prepara in poco tempo, ma dà tanta soddisfazione :) 
 
Mafalde con carciofi e mozzarella di bufala 

Pasta di primavera: carciofi e mozzarella

Stagionalità: crema di fave fresche


Se dico primavera cosa vi viene in mente? A me verde! In questa stagione nell'orto compaiono fave, piselli, carciofi e le prime zucchine! Seguire la stagionalità di frutta e verdura permette di risparmiare e di essere certi di portare in tavola cibi che fanno bene e sono ricchi di vitamine e minerali. 
Il periodo in cui si trovano fave e piselli freschi, però, è brevissimo: approfittiamone!
Le fave sono legumi che possono essere consumati sia cotti che crudi. Sono ricche di proteine e fibre, hanno un buon contenuto di ferro, potassio, magnesio, rame, selenio e moltissime vitamine, soprattutto vitamina C (ma bisogna considerare che la maggior parte delle vitamine e dei sali minerali viene persa con la cottura). 
Oggi vi propongo una crema di fave e pecorino, arricchita dalla dolcezza delle mandorle. Potete gustarla da sola su delle fette di pane abbrustolite, un modo alternativo di servire il classico connubio fave e pecorino, ma è perfetta anche per condire la pasta! La crema di fave è pecorino è versatile, vegetariana (ma facilmente trasformabile in vegana) e soprattutto buonissima!


Crema di fave fresche, mandorle e pecorino


La crema di fave fresche, pecorino e mandorle è perfetta per i crostoni e per condire la pasta

Piccola guida delle pasticcerie parigine




Parigi ha una scena gastronomica vivissima e divertente, tra brasserie classiche, neo-bistrot e stellati c’è davvero da sbizzarrirsi, ma quello in cui eccelle sono di sicuro le pasticcerie. La capitale francese è il paradiso degli amanti dei dolci, il livello delle boulangerie patisserie è strepitoso, soprattutto perché in nessun altro posto troverete le boutique di tanti miti della pasticceria internazionale. Dopo mesi di viaggi a Parigi, molti pranzi a base di soli dolci, una quantità di zuccheri ingeriti incalcolabile e approfondite ricerche, ecco a voi la mia non-definitiva e still-in-progress guida alle pasticcerie di Parigi. Naturalmente si tratta solo dei miei pareri personali, ci sono molte mancanze, ma credo possa essere utile agli appassionati di pasticceria in partenza per la Ville Lumiere per orientarsi nel mare di dolci e maitre patisserie che ci sono. Per ogni pasticceria ho messo un link al sito, così potete trovare l’indirizzo e dare un’occhiata alle foto dei dolci, io purtroppo ho solo foto fatte col cellulare che in molti casi non rendono giustizia alle piccole opere d’arte che ho gustato. In più, ho cercato di indicare quello che per me è il dolce imperdibile della maison, perché a volte davanti a quei banchi colmi di meraviglie si rimane davvero disorientati… Adesso basta con le chiacchiere e passiamo ai dolci: come dicono i francesi, bonne degustation! 

I miei preferiti:

Pasticceria francese: la tarte au citron di Jacques Génin



La tarte au citron vert et basilic del maestro pasticcere francese Jacques Génin è uno dei miei dolci preferiti, mi ha conquistato al primo assaggio e ogni volta che torno a Parigi non posso fare a meno di regalarmi una pausa di sogno nell’atelier di Rue Varenne.
I miei viaggi a Parigi si sono fatti meno frequenti, però, così mi sono dovuta ingegnare per riprodurre a casa questo dolce che amo tanto. Ho usato i profumatissimi limoni del mio orto al posto del lime, rendendo la mia tarte au citron ancora più mediterranea.

Tarte au citron et basilic (da una ricetta di Jacques Génin)
La tarte au citron di Jacques Gènin

Opera Wine Lab: il teatro incontra il vino al San Carlo

Il San Carlo di Napoli è il più antico teatro lirico d’Europa, eppure non smette ri rinnovarsi e innovare. Grazie alla collaborazione l’Associazione Wine&Thecity ha creato un percorso integrato multisensoriale attraverso i linguaggi della musica, del teatro e della degustazione di vino con l’idea di creare un vero e proprio “distillato” esperienziale.
Un dettaglio del Memus del Teatro San Carlo

I vini del Sud incontrano gli Champagne



Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa farà da cornice al secondo appuntamento della serie Eventi Club X organizzati da ClubExcellence.
Sud&Champagne a Napoli

Nel mondo del vino è fondamentale mantenersi sempre aggiornati e curiosi e questi speciali eventi sono un’occasione di degustazione, ma anche di formazione e approfondimento tecnico nel mondo dei vini e distillati.

Ischia: la vendemmia di Bajola



A Ischia la viticoltura è da sempre perfettamente integrata nel paesaggio, ma si può fare di più: la viticoltura può diventare cura del paesaggio e volano per un tipo di turismo diverso, attento e rispettoso. Partendo da questa idea, Francesco Iacono ha deciso di dare vita a un vino capace di esprimere ogni anno sia l’isola che il carattere della stagione.
La bellezza dell'uva di Bajola a Ischia

Il Bajola prende il nome dalla zona dell’isola in cui si trova il vigneto: 7000 mq di terrazze nel lato ovest dell’isola con l’Epomeo da un lato e il mare dall’altro. Ischia ci mette terreno vulcanico e aria salmastra, Francesco ha scelto vitigni internazionali –vermentino, viognier, incrocio Manzoni, malvasia delle Lipari e sauvignon blanc- nel tentativo di rispettare e, allo stesso tempo, esaltare la vocazione del territorio. 

Il migliaccio di spaghetti, ricetta tradizionale napoletana

Il migliaccio è un dolce tipico che viene preparato a Napoli in occasione del Carnevale, ma spesso questa saporita torta viene consumata anche a Pasqua insieme alla Pastiera. Il migliaccio più diffuso è realizzato con la semola e la ricotta e arricchito con i canditi. Il migliaccio di mia nonna Failina, invece, era a base di spaghetti e scuro di cannella, si tratta di una versione tipicamente ischitana, più povera e senza ricotta.
Il migliaccio di spaghetti - ricetta dolce napoletana
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