Quando ho pensato di preparare un dolce con la semola per Mangiare Matera il mio pensiero è andato subito ai dolci della tradizione partenopea: prima mi sono venute in mente le sfogliatelle, che a loro volta mi hanno ricordato il profumo della pastiera (che però non ha la semola), che mi ha portato al migliaccio. Il migliaccio è un dolce morbido, basso e profumato di agrumi, preparato con quello che in genere chiamiamo semolino (che altro non è che semola non rimacinata) arricchito da una pioggia di canditi, che si prepara nel periodo di carnevale, ne esistono mille versioni, anche salate. Nei miei ricordi, però, è dolce dal profumo di antico e mi pareva perfettamente nello spirito genuino di Mangiare Matera…
Mi sembrava che mancasse
ancora qualcosa, così, visto che spesso a carnevale lo si associa al
sanguinaccio (una crema al cioccolato scura e profumata), ho deciso di
accompagnarlo con qualcosa al cioccolato… Volevo qualcosa di leggero che
creasse un gioco con la morbida compattezza del migliaccio, una mousse? No,
qualcosa di più cremoso: una namelaka dalla consistenza è leggera e vellutata,
che si scioglie in bocca, e profuma di arancia, per richiamare il profumo del
migliaccio. Per completare, la nota croccante di uno streusel di semola
rimacinata profumato alla cannella, la spezia che caratterizza il migliaccio. E
poi un gioco nel piatto, con qualche spicchio di clementina appena raccolta dall'albero, le scorze di
arancia candite e la marmellata di arance amare. Mangiare Matera mi ha permesso
di divertirmi, di giocare, di dare vita a un dessert ricco di colori e
consistenze, in cui ogni componente è perfetta servita da sola, ma l’insieme è
qualcosa in più, con gli agrumi in tutte le loro forme che rendono ogni morso
diverso dal precedente.
50 g di burro morbido
25 g di farina debole
25 g di farina debole
25 g di semola rimacinata di
grano duro
50 g di farina di mandorle
25 g di zucchero semolato
25 g di zucchero di canna
1 pizzico di sale (io ho usato quello rosa dell’Himalaya)
Mezzo cucchiaino di cannella in polvere
Procedimento
Unire le farine e mescolarle con le due tipologie di zucchero e la cannella. Tagliare a cubetti il burro, unirlo alle polveri e impastare brevemente come per una frolla. Far riposare l'impasto in frigo per almeno un’ora, quindi stenderlo tra due fogli di carta forno. Far riposare ancora 30 minuti.
Preriscaldare il forno in modalità statica a 170°C.
Dare all'impasto la forma desiderata, coppandolo con dei tagliapasta o tagliandolo col coltello, adagiare lo streusel su una teglia foderata con carta forno e infornare per circa 15 minuti, deve diventare croccante e dorato. Far raffreddare e conservare in scatole di latta.
Note
Sono partita dalla ricetta di Pinella, il suo blog è una vera miniera d’oro per gli amanti dei dolci :) ma ho sostituito metà della farina con la semola rimacinata e aggiunto la cannella. Lo streusel è una base super personalizzabile, divertitevi a giocare cambiando la frutta secca, gli zuccheri o la farina o le forme finali.
50 g di farina di mandorle
25 g di zucchero semolato
25 g di zucchero di canna
1 pizzico di sale (io ho usato quello rosa dell’Himalaya)
Mezzo cucchiaino di cannella in polvere
Procedimento
Unire le farine e mescolarle con le due tipologie di zucchero e la cannella. Tagliare a cubetti il burro, unirlo alle polveri e impastare brevemente come per una frolla. Far riposare l'impasto in frigo per almeno un’ora, quindi stenderlo tra due fogli di carta forno. Far riposare ancora 30 minuti.
Preriscaldare il forno in modalità statica a 170°C.
Dare all'impasto la forma desiderata, coppandolo con dei tagliapasta o tagliandolo col coltello, adagiare lo streusel su una teglia foderata con carta forno e infornare per circa 15 minuti, deve diventare croccante e dorato. Far raffreddare e conservare in scatole di latta.
Note
Sono partita dalla ricetta di Pinella, il suo blog è una vera miniera d’oro per gli amanti dei dolci :) ma ho sostituito metà della farina con la semola rimacinata e aggiunto la cannella. Lo streusel è una base super personalizzabile, divertitevi a giocare cambiando la frutta secca, gli zuccheri o la farina o le forme finali.
Namelaka al cioccolato fondente profumata all'arancia
Ingredienti
Ingredienti
125 g di cioccolato al 70%
2,5 g di gelatina in fogli da 2 g
100 g di latte fresco intero
5 g di sciroppo di glucosio
200 g di panna fresca
La scorza di mezza arancia grattugiata
Procedimento
2,5 g di gelatina in fogli da 2 g
100 g di latte fresco intero
5 g di sciroppo di glucosio
200 g di panna fresca
La scorza di mezza arancia grattugiata
Procedimento
Tagliare il cioccolato e farlo
sciogliere dolcemente nel micro-onde a bassa potenza (oppure a bagnomaria),
cercando di non superare mai oltre i 50°C. Rimescolare bene e tenerlo da parte.
Nel frattempo, immergere in
acqua fredda acqua i fogli di gelatina per idratarli al meglio.
In una casseruola versare il
latte, aggiungere la scorza di arancia grattugiata e portarlo al bollore,
quindi toglierlo dal fuoco e aggiungere lo sciroppo di glucosio e la gelatina
ben strizzata. Mescolare bene e filtrare il latte attraverso un setaccio fine,
quindi versarlo in tre riprese sul cioccolato, mescolando fino a ottenere un
composto elastico e brillante. Infine versare la panna fredda e mescolare il
tutto con il minipimer senza fare bolle. Far maturare in frigo per 12 ore.
Note
La Namelaka è una crema elaborata
da uno chef pasticcere giapponese della Valrhona School of Pastry, il cui nome in giapponese
significa proprio “cremoso”.
La consistenza della Namelaka ricorda quella di una mousse, ma meno “pannosa”, inoltre, questa crema cremosa contiene pochissimi zuccheri, solo quelli del cioccolato fondente e 5 g di glucosio, e non è per nulla stucchevole o stufosa.
La consistenza della Namelaka ricorda quella di una mousse, ma meno “pannosa”, inoltre, questa crema cremosa contiene pochissimi zuccheri, solo quelli del cioccolato fondente e 5 g di glucosio, e non è per nulla stucchevole o stufosa.
Dopo il riposo in frigorifero,
la Namelaka può essere usata così com’è, oppure montata con uno sbattitore o
una planetaria per ottenere un composto più leggero.
E’ molto modellabile: può essere porzionata a quenelle, con un sac a poche o in stampini e bicchierini e utilizzata per dessert al piatto, verrines, torte e basi di frolla.
La Namelaka può essere realizzata con tutti i tipi di cioccolato (ma cambiano le proporzioni degli ingredienti) e aromatizzata in svariati modi (frutta, limone, caffè, alla vaniglia…). Insomma è davvero versatile e il risultato è fantastico se comparato alla facilità di esecuzione. Anche per questa crema devo ringraziare Pinella, da lei ne trovate mille versioni: correte a vedere!
E’ molto modellabile: può essere porzionata a quenelle, con un sac a poche o in stampini e bicchierini e utilizzata per dessert al piatto, verrines, torte e basi di frolla.
La Namelaka può essere realizzata con tutti i tipi di cioccolato (ma cambiano le proporzioni degli ingredienti) e aromatizzata in svariati modi (frutta, limone, caffè, alla vaniglia…). Insomma è davvero versatile e il risultato è fantastico se comparato alla facilità di esecuzione. Anche per questa crema devo ringraziare Pinella, da lei ne trovate mille versioni: correte a vedere!
Migliaccio come piace a me (non troppo dolce, soffice e vellutato)
Ingredienti (per una teglia da 13 cm di diametro)
30 g di semola di grano duro Senatore Cappelli (attenzione: non la semola rimacinata, ma quella che in genere è detta semolino e si usa per preparare gli gnocchi alla romana!)
125 ml di latte intero30 g di semola di grano duro Senatore Cappelli (attenzione: non la semola rimacinata, ma quella che in genere è detta semolino e si usa per preparare gli gnocchi alla romana!)
125 g di ricotta vaccina
75 g di zucchero semolato
1 uovo
7 g di burro
La scorza di mezza arancia grattugiata (mi raccomando, non trattata, io ho usato quelle che coltiva il mio papà :) )
Mezzo cucchiaio di limoncello
Cannella a piacere
La scorza di mezza arancia
candita e tagliata a cubetti per metà del composto e un cucchiaino di sciroppo
delle arance candite per l’altra metà (in questo modo si ottiene un impasto
profumato e saporito come se ci fossero i canditi, ma che piace anche a chi non
apprezza i canditi, cioè metà della mia famiglia :D )
Un pizzico di sale
Procedimento
Portare a bollore il latte con
il burro, la buccia di arancia e un pizzico di sale, unire la semola e
mescolare fino a quando non assorbe tutto il latte.
Togliere dal fuoco e unire
subito lo zucchero mescolando fino a scioglierlo completamente. Lasciare
raffreddare il composto, quindi aggiungere la ricotta setacciata o passata al
minipimer e passare tutto setaccio o con il minipimer. Aggiungere il tuorlo d’uovo e il resto degli
aromi e mescolare bene. Montare il tuorlo a neve e aggiungerlo delicatamente al
resto delgi ingredienti. Infine, se si vuole, aggiungere i canditi. Imburrare una
teglia, versarvi il composto e cuocere a 180° C per circa 40 minuti fino a
quando la superficie non risulta dorata e l’interno umido. Lasciare raffreddare
nel forno aperto e far riposare per almeno 12 ore prima di assaggiarlo.
Servirlo completando con una spolverata di zucchero a velo.
Invece di usare un’unica
teglia, ho usato degli stampini in terracotta da soufflé imburrati e ricoperti
di zucchero semolato, in modo da ottenere dei dolcini lucidi e caramellati, e
una pirofila in pirex, da cui ho ricavato un migliaccio sottile che poi ho
coppato con dei tagliapasta e tagliato a strisce.
Note
Visto che non è un dolce
tradizionale a casa mia, sono partita dalla ricetta di Antonia, che è il mio
riferimento per i dolci napoletani, ma ho un po’ ridotto lo zucchero (perché volevo
caramellare l’esterno dei monoporzione, eliminato l’acqua di fiori di arancio,
e aggiunto la cannella e lo sciroppo delle scorze di arancia caramellate. Anche
il procedimento è un po’ diverso, perché a casa mia preferiamo una consistenza
più liscia, così ho frullato tutto il composto al minipimer. Infine, ho
aggiunto l’albume montato a parte, in modo da ottenere un composto più soffice
e areato di quello classico. Il risultato finale, mi ha davvero soddisfatta,
quando ho detto che avrei preparato il migliaccio i miei familiari hanno storto
il naso, perché quelli che avevamo assaggiato prima non ci avevano mai convinto
del tutto, ma Antonia è una sicurezza e con queste piccole modifiche il dolce è
stato apprezzatissimo e mi è già stato chiesto di rifarlo :)
La prossima volta penso proprio che farò la dose intera da quattro uova.
La prossima volta penso proprio che farò la dose intera da quattro uova.
Scorze di arance candite
Ingredienti
Scorze di arance non trattate
a buccia grossa
Il doppio del peso delle scorze di arancia di zucchero (quindi 200 g per 100 g di scorze)
Stesso peso dello zucchero di acqua (anche qui 200 g per 100 g di scorze)
Un cucchiaio colmo di sciroppo di glucosio per ogni frutto (sostituibile con del miele di acacia)
Procedimento
Sbucciare le arance, pesarne le scorze e farle bollire per circa un minuto per tre volte cambiando l'acqua in modo da togliere l'amaro. Disporre in un tegame largo abbastanza da contenere tutte le scorze senza che si sovrappongano troppo, il doppio del peso delle bucce in acqua e in zucchero e il glucosio. Far sciogliere a fuoco basso lo zucchero e il glucosio, quindi aggiungere le scorze di arancia e portare a bollore lentamente, far sobbollire piano per circa dieci minuti, quindi spegnere, coprire e lasciar raffreddare. Ripetere questa operazione almeno due volte al giorno per tre o quattro giorni o comunque fino a quando le scorze non saranno diventate lucide e trasparenti. A questo punto, tirarle fuori dallo sciroppo avanzato e metterle ad asciugare su una gratella oppure conservarle nello sciroppo.
Il doppio del peso delle scorze di arancia di zucchero (quindi 200 g per 100 g di scorze)
Stesso peso dello zucchero di acqua (anche qui 200 g per 100 g di scorze)
Un cucchiaio colmo di sciroppo di glucosio per ogni frutto (sostituibile con del miele di acacia)
Procedimento
Sbucciare le arance, pesarne le scorze e farle bollire per circa un minuto per tre volte cambiando l'acqua in modo da togliere l'amaro. Disporre in un tegame largo abbastanza da contenere tutte le scorze senza che si sovrappongano troppo, il doppio del peso delle bucce in acqua e in zucchero e il glucosio. Far sciogliere a fuoco basso lo zucchero e il glucosio, quindi aggiungere le scorze di arancia e portare a bollore lentamente, far sobbollire piano per circa dieci minuti, quindi spegnere, coprire e lasciar raffreddare. Ripetere questa operazione almeno due volte al giorno per tre o quattro giorni o comunque fino a quando le scorze non saranno diventate lucide e trasparenti. A questo punto, tirarle fuori dallo sciroppo avanzato e metterle ad asciugare su una gratella oppure conservarle nello sciroppo.
Note
Il glucosio serve a mantenere
i canditi morbidi nel tempo.
Lo sciroppo avanzato, diluito,
e' ottimo per bagnare le torte, ma anche per impreziosire col sapore dei
canditi le vostre preparazioni, senza aggiungere i canditi ;)
Ho seguito il procedimento descritto da Teresa su gennarino, sembra impegnativo, ma alla fine si tratta solo di accendere un fornello e controllare che nulla bruci due volte al giorno! Stavolta per velocizzare la procedura, visto che ero a casa soltanto per due giorni, ho fatto bolliture più frequenti e sono venute ugualmente bene. In compenso il risultato è mille volte più buono delle scorze acquistate e i vostri dolci avranno un profumo fantastico!
Ho seguito il procedimento descritto da Teresa su gennarino, sembra impegnativo, ma alla fine si tratta solo di accendere un fornello e controllare che nulla bruci due volte al giorno! Stavolta per velocizzare la procedura, visto che ero a casa soltanto per due giorni, ho fatto bolliture più frequenti e sono venute ugualmente bene. In compenso il risultato è mille volte più buono delle scorze acquistate e i vostri dolci avranno un profumo fantastico!
Dessert di semola, agrumi e cioccolato
Ingredienti
Migliaccio
Streusel di semola profumato alla cannella
Namelaka al cioccolato fondente profumata all'arancia
Scorze di arancia candite
Spicchi di clementine pelati a vivo
Marmellata di arance amare
Procedimento
Ricavare dal migliaccio
sottile delle strisce con un coltello o delle forme col coppa pasta e velarle
con un po’ di marmellata di arance amare per renderle lucide. Nel caso dei “tortini”
caramellati la marmellata non serve perché hanno già una crosticina croccante
lucida. Disporre nel piatto il migliaccio e aggiungere la Namelaka profumata
all’arancia, gli spicchi di clementina pelati a vivo, le scorze di arancia
candite e completare con qualche goccia di marmellata di arance amare e lo
streusel di semola alla cannella sbriciolato o tagliato come la fantasia vi
suggerisce.
Note
Sembra un dolce della preparazione infinita, ma non è affatto così, io ho preparato tutto il dolce, i ghoriba e il pane senza impasto nelle uniche 36 ore che ho trascorso a casa nell’ultimo mese!
Sembra un dolce della preparazione infinita, ma non è affatto così, io ho preparato tutto il dolce, i ghoriba e il pane senza impasto nelle uniche 36 ore che ho trascorso a casa nell’ultimo mese!
Vale, 6 incredibile! I miei complimenti + sinceri..non so cosa darei x poter fare l'assaggio ^_^
RispondiEliminaUn bacio
la zia Consu
Meraviglioso questo piattino, lo assaggerei volentieri :)
RispondiEliminaUn bacio!
Vale, io sono incantata, per me hai già vinto! <3 Sei geniale, bravissima e geniale... Chissà che bontà! Adoro il migliaccio proprio così, non troppo dolce e vellutato... Complimenti, anche la presentazione è splendida <3 Un abbraccio e buona serata :**
RispondiEliminaFantastici dolci complimenti vorrei tanto assaggiarli ora, salvo queste ricette meravigliose!!!
RispondiEliminaUn abbraccio :-))
Sei bravissima! una vera meraviglia! dessert da vera chef!complimenti!
RispondiEliminama che bello questo piatto... bellissimo e buonissimo! davvero davveo davvero... bravissima davvero.
RispondiEliminaps. io i canditi li faccio in giornata, e sono buonissimi, puoi provare, dopo la bollitura 3 volte, ad unire stesso peso di acqua, stesso di zucchero e il glucosio e portare a canditura, a fuoco bassissimo, per circa n'ora. Ti assicuro che il risultato è identico a quello portato avanti più giorni, che certamente è quello classico e più "giusto". ma, nel caso delle bucce d'rarancia e solo in questo caso, velocizzare il procedimento non inficia la bontà del risultato finale.
Tornando a bomba... sono incanta dalla bellezza del tuo dessert, e intendo bellezza in senso lato, non solo dal punto di vista estetico. Mi piace l'accostamento dei sapori, e il tuo modo di raccontarcelo.
Chapeau!!!!
Un sorriso incantato|
tam
Una meraviglia!
RispondiEliminaAnche la presentazione, oltretutto.
Insomma, quando torni a casa, altro che riposarti!!
baci!
ciao scusami potresti rimandanrmi il tuo indirizzo per la spedizione del regalo xè mi si è rimbambita l'email e ho perso tutto. paneeolioblog@gmail.com grazie mille
RispondiEliminaSono sapori familiari per me, quindi approvo pienamente le varie scelte e mi piace anche come le hai combinate, trovando un bell'equilibrio di consistenze e sapori.
RispondiEliminaFabio
Semplicemente geniale il tuo modo di interpretare le ricette ! Non è da tutti...più ingredienti ci sono più possibilità ci sono per combinare pasticci - non nel tuo caso...Complimenti cara ! Un bacio...
RispondiEliminaun armonia di sapori per un dolce elegante e sofisticato. complimenti
RispondiElimina