La mia proposta per il contest “Pasta e Mozzarella Veggie Style” a prima vista sembra avere poco a che fare con la dieta mediterranea.
Eppure sono partita da due piatti della tradizione campana per giungere a una
versione che rispetta in pieno i dettami della dieta mediterranea. Mi sono
ispirata alla minestra salvagioia ischitana, in cui però ci sono anche i
fagioli, e alla minestra maritata che si prepara a Napoli a Santo Stefano, in
cui la carne è fondamentale e le verdure sono servite in un fumante brodo di
gallina. Nella piramide alimentare di Ancel Keys, però, i legumi compaiono solo
un paio di volte a settimana e la carne ancora meno, la mia proposta punta ad
alleggerire i piatti della tradizione e li contamina con un brodo e un insieme
di spezie di ispirazione giapponese perché, se c’è una cosa che ho imparato
dalla cucina “contemporanea”, è non aver paura di mescolare tecniche nuove e
piatti antichi, spezie provenienti da lontano e ingredienti radicati nella
tradizione.
La minestra di gnocchetti sardi e mozzarella prima dell'aggiunta del dashi |
Alle minestre della tradizione ho rubato le verdure di
stagione e le erbe spontanee, tutte quelle che l’orto e i sentieri di collina
dietro casa mi hanno offerto. Ovviamente ho usato la mozzarella, la sua
dolcezza contrasta il sapore delle erbe amare e i suoi grassi arrotondano il
sapore del piatto, aggiungendo una componente di latte che conforta e
rassicura. Mi sono divertita ad aggiungere anche una cialda di mozzarella, per
la croccantezza, certo, ma anche per aggiungere una nota affumicata,
tostata,quasi bruciata, che nemmeno con la provola avrei ottenuto.
Per sostituire il brodo di gallina e la carne senza perdere il
quinto gusto, l’umami, ho deciso di preparare una sorta di brodo dashi. In Giappone
il dashi è alla base di molti piatti, dalle zuppe ai contorni, il più popolare
è preparato con alga kombu e scaglie di katsuboshi (tonnetto essiccato), ma ne esiste anche una
versione totalmente vegana che prevede l’uso dei funghi shiitake al posto del
tonnetto. Io, però, volevo usare ingredienti mediterranei, perché, anche se non
lo sappiamo, l’umami è in tutti i nostri piatti: il pomodoro maturo, specie se
cotto a lungo, è uno dei cibi che veicola meglio il quinto gusto. Avevo pensato
di usare il concentrato di pomodoro, ma poi ho virato verso i pomodori secchi,
in modo da usare un procedimento analogo a quello del dashi giapponese (che è
un brodo veloce e non a lunga cottura). Ho deciso di usare anche i funghi, non
gli shihitake, ma i nostri porcini. Questo dashi mediterraneo è risultato
intenso e terroso.
Oltre che per il brodo, mi sono ispirata all’estremo oriente
per le spezie. In Giappone molti piatti vengono arricchiti dall’aggiunta di una
miscela di spezie detta shichimi toragashi, che letteralmente significa "peperoncino
ai sette sapori". Questo mix viene spesso preparato in casa ed è
utilizzato in zuppe, tagliolini, piatti di carne bianca e diversi piatti a base
di riso. Come il nome suggerisce, lo shichimi toragashi è composto da sette
ingredienti: peperoncino, scorza di arance
essiccata, semi di sesamo (bianco e/o nero), pepe Sancho, alga nori, zenzero o
aglio. In realtà, i primi quattro ingredienti sono costanti, ma gli altri
variano a seconda della regione e della famiglia. L’estate scorsa ho acquistato
lo shichimi toragashi in una bottega di spezie al mercato di Asakusa a Tokyo,
le commesse lo preparavano al momento, mescolando le spezie nella proporzione
che dava il profumo desiderato. Per il mio piatto ho deciso di prepararlo in
casa, rendendolo mediterraneo: ho usato il peperoncino secco di casa mia, la scorza
delle mie arance essiccate, il pepe e il sesamo tostato previsti dalla versione
originale (il sesamo caratterizza ampiamente la cucina mediterranea, pensate
alla tahine o ai biscotti regina siciliani…), ma poi ho aggiunto l’aglio fresco
ridotto in pasta, le zeste di limone appena grattugiato e sostituito la
componente umami data dall’alga nori con la buccia di pomodoro essiccata che
avevo preparato l’ estate scorsa. Il mio shichimi toragashi mediterraneo è
aromatico, fresco, pungente, fa da contrappunto rinfrescante al brodo, dà una
spinta alle verdure, alleggerisce la mozzarella, insomma mi ha conquistato e
penso che userò spesso questo mix.
Ho pensato a lungo al formato di pasta da usare, da noi le
minestre si preparano con formati piccoli piccoli, in modo da raccogliere la
pasta col cucchiaio insieme al brodo e agli altri ingredienti. In Giappone si usano
gli spaghetti, ma per noi sarebbe impossibile mangiarli totalmente slegati. Alla
fine ho sparigliato scegliendo gli gnocchetti sardi: abbastanza piccoli da
poterli usare il cucchiaio per
assaporare tutto insieme, ma sufficientemente grandi da catturare spezie,
verdure e mozzarella. Gli gnocchetti sardi restano callosi, aggiungono un’ulteriore
consistenza a quella delle verdure morbide, alla mozzarella di bufala che
scaldandosi diventa stridente al morso come appena mozzata. La mia è una
minestra ostinata, che si mangia col cucchiaio, ma costringe a masticare, così
si sprigionano tutti i profumi delle spezie e si percepisce il sapore di ogni
singola erba.
Prima di passare alla ricetta, molto più semplice e breve
del post, permettetemi di dire che il tutto va completato con un ottimo olio
extravergine di oliva. È l’ingrediente che, secondo me, più rappresenta ed
esalta la dieta mediterranea (e se non vi siete mai trovati in Giappone a dover
condire l’insalata con l’olio di sesamo non avete idea della fortuna che
abbiamo:P ). L’ho usato soltanto a crudo, e gli unici altri grassi presenti nel
piatto sono quelli della mozzarella, perché salute e gusto nella dieta
mediterranea vanno a braccetto, e questo piatto vuol raccontare che non è
necessario usare ingredienti esotici per creare piatti insoliti, e che a volte
per preparare un piatto fusion ma sostenibile dobbiamo solo riscoprire la
nostra tradizione.Minestra di gnocchetti sardi e mozzarella di bufala in dashi mediterraneo |
Umami mediterraneo:
minestra di gnocchetti sardi e mozzarella di bufala in dashi mediterraneo
Ingredienti (per una
persona)
La mozzarella con lo shichimi toragashi Mezzo pomodoro San Marzano essiccato
Una manciata di funghi porcini (freschi o secchi)
60 g di Mozzarella di Bufala Campana
Un fascio di erbe spontanee (borragine, finocchio selvatico, tarassaco, cicoria, rucola servatica, tunz, caccialepre, cardo, ortica, raspulella…)
Un fascio di verdure a foglia invernali (broccoli, scarola, friarielli, cime di rapa, minestra di natale, minestra a foglia…)
60 g di pasta formato Gnocchetti Sardi del Pastificio del Campi
Shichimi toragashi mediterraneo: polvere di scorza di arancia essiccata, polvere di buccia di pomodoro essiccata, sesamo bianco tostato, pepe nero macinato al momento, peperoncino piccante essiccato e macinato al momento con un macinacaffè, aglio tritato fino a ridurlo in pasta, zeste di limone non trattato grattugiate al momento
Sale
Olio extravergine di oliva
Erbe spontanee e verdure di stagione |
Procedimento
- Preparare come prima cosa il brodo dashi mediterraneo: sciacquare il pomodoro San Marzano essiccato per rimuovere l’accesso di sale e porlo con circa mezzo litro di acqua fredda in una pentolino in acciaio. Portare l’acqua a bollore a fuoco basso. Intanto scottare i funghi in una padella dal fondo spesso, “deglassare” con l’acqua in cui si è sbollentato il pomodoro, attendere che il brodo riprenda il bollore, quindi spegnere il fuoco, coprire e lasciar intiepire. Filtrare il liquido ottenuto attraverso un colino rivestito con una garza, in modo da ottenere un brodo limpido e senza impurità, regolarlo di sale e metterlo da parte.
- Tagliare una fetta spessa di mozzarella di bufala e stracciarla le mani, quindi porla in un colino a perdere il latticello. Tagliare una seconda fetta di mozzarella e tritarla finemente, strizzarla e adagiarla su un foglio di carta da cucina in modo da farla asciugare il più possibile. Scaldare a fuoco medio una padella antiaderente senza aggiungere alcun grasso, appena la padella è calda, realizzare dei dischetti di mozzarella tritata. La mozzarella sfrigolerà e prenderà un colore dorato, appena il lato inferiore di un dischetto è rosolato, girarlo con una spatola e far colorare l’altro lato. Si devono ottenere delle cialde croccanti di mozzarella.
- Portare a bollore abbondante acqua salata in una pentola di acciaio, sbollentare tutte le verdure e le erbe spontanee singolarmente, usando sempre la stessa acqua e scolandole man mano con una schiumarola. Porre le verdure sbollentate in un’ampia ciotola contente acqua e ghiaccio in modo da bloccare la cottura e mantenere vivo il colore. Appena le verdure sono fredde, strizzarle, tritarle al coltello e metterle da parte. Effettuare la cottura delle verdure partendo dalle più tenaci (che necessitano di una cottura più lunga), fino ad arrivare a quelle più tenere, in questo modo il brodo si insaporirà sempre di più e ogni verdura otterrà la cottura ideale. È importante che ogni verdura mantenga la giusta consistenza (i broccoli devono essere al dente, la scarola tenera, i friarielli consistenti, la borragine deve sciogliersi in bocca…).
- Una volta terminata la cottura delle verdure, cuocere gli gnocchetti sardi nella stessa acqua.
- Mentre la pasta cuoce, porre in un piatto profondo la mozzarella scolata, condirla con lo shichimi toragashi e disporre le verdure sulla mozzarella.
- Scolare gli gnocchi al dente e impiattarli, aggiungere una spolverata di shichimi toragashi , la cialda di mozzarella sbriciolata, un generoso filo di olio extravergine di oliva e servire. Il brodo dashi caldo va aggiunto ai piatti soltanto a tavola, in modo da sprigionare tutto il profumo delle spezie. Il dashi non deve essere bollente perché la mozzarella non deve sciogliersi, ma soltanto ammorbidirsi, la temperatura ideale è intorno ai 38°-40°C, che è all’incirca la temperatura del latte alla mungitura e di lavorazione della mozzarella di bufala.
Umami mediterraneo |
Con questa ricetta partecipo al contest di LSDM "Pasta e Mozzarella Veggie Style", organizzato da "Le strade della Mozzarella", in collaborazione con il Pastificio dei Campi
un tripudio di sapori che esaltano al massimo la nostra terra
RispondiEliminaun piatto mediterraneo che si crede giapponese :D
Un piatto bello, ricercato, intelligente e sofisticato, con i piedi in un giardino mediterraneo e la testa in oriente, che insomma, ti somiglia. Attendo l'assaggio!!!
RispondiEliminaHai sempre delle idee super originali e questa proposta non è da meno! Non sai che darei x fare l'assaggio :-P
RispondiEliminaBravissima Vale e felice inizio settimana <3
Ma io mi ci butto a capofitto in questa minestra... c'è tutto quello che mi piace! Bravissima! un bascione
RispondiEliminaMa quante cose buone Valentina! É tanto che non passavo e me ne dispiaccio, bravissima ;)
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