LSDM è un congresso culinario a cui ho avuto la fortuna di partecipare quest'anno per la quarta volta. Le Strade Della Mozzarella si tiene a Paestum, un piccolo centro nella parte più a Sud della Campania che è una sintesi perfetta del potenziale del nostro Paese.
Paestum è stata una delle prime colonie greche nel Mediterraneo, custodisce ancora templi in ottimo stato e il suo Museo Archeologico è una piccola perla. Questa è una delle principali aree di produzione della Mozzarella di Bufala Campana, una delle eccellenze non solo del Sud, ma di tutta l'Italia. Paestum è la porta del Cilento, la zona in cui è nata la dieta mediterranea, da sempre piena di uliveti e vigneti. Paestum ha il mare, il cibo, la storia: in pochi chilometri descrive tutta l'Italia, e, allo stesso tempo, ne rappresenta anche i limiti. Questo enorme patrimonio non è valorizzato come dovrebbe, è scomodo da raggiungere e poco noto agli stessi italiani.
LSDM, nata a Paestum ma ormai sempre più internazionale con tappe a Milano, Parigi, New York, è per me simbolo e speranza. Per due giorni in questo piccolo centro della Campania arrivano chef e giornalisti gastronomici da tutta l'Europa, partecipano al congresso e vengono a contatto col meglio del made in Italy: dalla pasta di Gragnano all'olio, dal vino al caffè. La mozzarella è il pretesto, il simbolo, ma qui si parla di Italia, della storia e della posizione che ci rendono speciali. La serata di apertura si è tenuta al Museo Archeologico, a dimostrare che cibo e cultura vanno di pari passo, che senza conoscere l'uno è impossibile raccontare l'altro.
Sono alla mia quarta edizione e questa manifestazione mi è sembrata più ricca e viva che mai, piena di idee e di nuovi spunti di riflessione. Seguendo i lavori congressuali si intuisce la direzione che sta prendendo la gastronomia internazionale, alle lounge di assaggio si capisce quali sono i punti di partenza per far apprezzare l'Italia all'estero, per trasmettere il un made in Italy lontano dagli stereotipi. Quest'anno nelle lounge si è parlato di pasta e pomodoro, da sempre il marchio Italia per qualsiasi straniero, ma anche di caffè e di fritti come street food identitario della nostra nazione. Nei prossimi post racconterò tutto quello che ho vissuto, la bellezza del nostro Paese visto da Paestum, ma anche il mondo del food in prospettiva internazionale, intanto però correte a cercare Paestum sulla mappa e segnatevi le prossime date della manifestazione, vi assicuro che mi ringrazierete!
Paestum è stata una delle prime colonie greche nel Mediterraneo, custodisce ancora templi in ottimo stato e il suo Museo Archeologico è una piccola perla. Questa è una delle principali aree di produzione della Mozzarella di Bufala Campana, una delle eccellenze non solo del Sud, ma di tutta l'Italia. Paestum è la porta del Cilento, la zona in cui è nata la dieta mediterranea, da sempre piena di uliveti e vigneti. Paestum ha il mare, il cibo, la storia: in pochi chilometri descrive tutta l'Italia, e, allo stesso tempo, ne rappresenta anche i limiti. Questo enorme patrimonio non è valorizzato come dovrebbe, è scomodo da raggiungere e poco noto agli stessi italiani.
LSDM, nata a Paestum ma ormai sempre più internazionale con tappe a Milano, Parigi, New York, è per me simbolo e speranza. Per due giorni in questo piccolo centro della Campania arrivano chef e giornalisti gastronomici da tutta l'Europa, partecipano al congresso e vengono a contatto col meglio del made in Italy: dalla pasta di Gragnano all'olio, dal vino al caffè. La mozzarella è il pretesto, il simbolo, ma qui si parla di Italia, della storia e della posizione che ci rendono speciali. La serata di apertura si è tenuta al Museo Archeologico, a dimostrare che cibo e cultura vanno di pari passo, che senza conoscere l'uno è impossibile raccontare l'altro.
Sono alla mia quarta edizione e questa manifestazione mi è sembrata più ricca e viva che mai, piena di idee e di nuovi spunti di riflessione. Seguendo i lavori congressuali si intuisce la direzione che sta prendendo la gastronomia internazionale, alle lounge di assaggio si capisce quali sono i punti di partenza per far apprezzare l'Italia all'estero, per trasmettere il un made in Italy lontano dagli stereotipi. Quest'anno nelle lounge si è parlato di pasta e pomodoro, da sempre il marchio Italia per qualsiasi straniero, ma anche di caffè e di fritti come street food identitario della nostra nazione. Nei prossimi post racconterò tutto quello che ho vissuto, la bellezza del nostro Paese visto da Paestum, ma anche il mondo del food in prospettiva internazionale, intanto però correte a cercare Paestum sulla mappa e segnatevi le prossime date della manifestazione, vi assicuro che mi ringrazierete!
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