La pizza di scarola foriana differisce da quella che si prepara negli altri comuni dell'isola di Ischia nel resto della Campania per vari motivi: quello che salta subito all’occhio è la cottura nella
“sartania” invece che in forno. Un’altra differenza sta nell’utilizzo del vino
cotto che con la sua dolcezza contrasta l’amaro della scarola e rende il
ripieno cremoso. Questa ricetta, pur essendo
tradizionale, è poco nota, inoltre in un periodo in cui il vegan è una moda mi
fa piacere ricordare che in realtà la cucina italiana offre già tanti piatti
cruelty free.
La pizza di scarole in padella, tipica di Forio di Ischia |
Ingredienti
Per l’impasto
500 g farina 0 per
pizza
100 g farina
manitoba
100 g semola
rimacinata di grano duro
490 g acqua (o un
po’ meno, se non si vuole lavorare a lungo)
10 g lievito di
birra fresco
10 g sale
Per il ripieno
Due scarole preparate con questa ricetta (omettendo le alici)
3 cucchiai di vino
cotto
Pizza di scarole foriana, naturalmente vegan |
Procedimento
Sera:
Sciogliere il lievito in 50 g di acqua sottratti dal totale.
Nella ciotola della planetaria setacciare la semola e mescolarla con 200 g di
acqua. Sciogliere il sale in 50 g di acqua.
Unire il resto della farina setacciata alla semola.
Aggiungere l’acqua in cui è stato sciolto il lievito e mescolare. Avviare la
planetaria con la foglia a bassa velocità (1 o 2) e unire man mano il resto
dell’acqua, lasciando per ultima quella in cui è stato sciolto il sale.
Impastare fino a ottenere una pasta morbida e un po’
appiccicosa, ma ben lavorata. Se necessario lavorare un po’ a mano o aumentando
la velocità della planetaria. Inserire il gancio e far incordare.
Far lievitare un’ora a temperatura ambiente (circa 20°C) con
un telo umido sopra non a contatto con l’impasto, quindi riporre il contenitore chiuso con la pellicola
in frigo per tutta la notte. (In alternativa spezzare l’impasto in due e
aspettare che raddoppi.)
Il mattino dopo:
Togliere l'impasto dal frigo, dividerlo a metà e farlo
lievitare per due o tre ore (deve raggiungere i 18°C), quindi stenderlo su un
piano cosparso con un po’ di semola. La stesa dell’impasto si fa solo usando i
polpastrelli con molta energia.
Ungere una padella con un filo d’olio e porla sul fornello
per scaldare bene la padella.
Disporre una prima quantità di pasta sufficiente a coprire
il fondo della padella, bucherellarla con i rebbi di una forchetta, quindi
riempire col ripieno di scarola lasciando liberi i bordi, aggiungere il vino
cotto e coprire con una seconda quantità di pasta in modo che il tutto sia
perfettamente sigillato, bucherellare anche il coperchio.
Cuocere a fuoco dolce ambedue i lati, circa 20 minuti per
lato. Per rigirare la pizza conviene usare una seconda padella delle stesse dimensioni
della prima, riscaldata ed unta di olio.
Da mangiare fredda, tiepida o calda a secondo dei gusti, ma
mai bollente, va assestata almeno per un quarto d’ora.
Non l'ho mai assaggiata ma rimedierei molto volentieri con la tua ^_*
RispondiEliminaBuona Pasqua Vale e a presto <3
Grazie Consu <3
EliminaUna bella tradizione ottimo gusto da provare, auguri di Buona Pasqua
RispondiEliminagrazie mille :)
EliminaA me sembra decisamente squisita!!!!
RispondiEliminaComplimenti
è insolita, ma davvero buona, grazie Mila!
EliminaSemplicemente meraviglioso <3
RispondiEliminagrazie Federica!
EliminaFinalmente la ricetta per chi non ha la possibilità del forno. Grazie di cuore!!!!!
RispondiEliminasì, questa ricetta è perfetta anche quando fa caldo ;) fammi sapere se la provi<!
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