E’ il terzo anno che partecipo a Le Strade Della Mozzarella
e ogni anno trovo che definirlo congresso di gastronomia sia riduttivo: è un
evento, nel senso
etimologico del termine. Si esalta la mozzarella di bufala, ma
anche e
soprattutto la cucina italiana.
LSDM 2015: il piatto di Sang Hoon Degeimbre |
Indipendentemente dai relatori, ogni anno
riconosco dei
punti fermi.
Si valorizza l’artigianato. Si parte dalla
mozzarella per fare
una riflessione su tutto quello che vale in Italia: piccole
produzioni che sono
grandi ricchezze, cibi dimenticati che però raccontano la nostra
storia. La
colatura di alici di Cetara, il pane di Matera, la pasta di
Gragnano… sono
prodotti che incarnano l’anima del luogo a cui appartengono.
Si vede la direzione che la cucina italiana, ma
più in
generale mondiale, sta prendendo. Cosa ho visto quest’anno? Cucina
intelligente:
tanto pensiero, scarti zero. Tanti vegetali, ancora più modi di
lavorarli. Ho visto
cuochi che si divertono e cercano di allontanarsi
all’autocelebrazione per
celebrare invece il sapore di ogni singolo sceltissimo
ingrediente.
Quest’anno si è parlato anche dell’importanza
del personale
di sala, è una riflessione che ho iniziato tempo fa, grazie a
Serena Ni e Iris
Romano che curavano la sala del Ristorante Il Mosaico, proseguita
con
Alessandro Pipero di Pipero al Rex. La sala “fa” l’esperienza, una
grande
cucina rischia di essere rovinata dal servizio sbagliato e per
questo serve
professionalità, ma anche calore, passione per il proprio
mestiere: dopo un anno
ricorderò pochi piatti, ma di certo conserverò il ricordo, la
sensazione di una
bella serata.
Per me il cibo è passione, cultura, storia.
Passione di chi
lo prepara, cultura del popolo che l’ha fatto nascere, storia
personale del
cuoco ma anche complessiva del paese in cui quella ricetta è nata
e cresciuta. Cresciuta,
sì, le ricette crescono, per questo per me non ha senso parlare in
maniera
contrapposta di tradizione ed evoluzione. La cucina è viva, è in
movimento e a
LSDM si vede che le piace ballare.
Le Strade Della Mozzarella 2015: i saluti finali |
Infine, LSDM è emozione. Sarà diversa per ogni
partecipante.
Quest’anno i miei colpi di cuore sono stati il ritrovarmi a
parlare di coniglio
all’ischitana con Igles Corelli, Jacques Genin che mi abbraccia e
mi offre il
suo cioccolatino omaggio all’Italia con le nocciole piemontesi e i
capperi di
Pantelleria, Anna Chiavazzo che mi racconta dei suoi esperimenti
con Latterì, e
Giuseppe Di Martino che mi parla di Chenin Blanc e mi fa venire ancora più
voglia di
viaggiare e scoprire il mondo attraverso il cibo.
LSDM è molto più di quello che vi raccontano,
perché è un viaggio da cui tutti tornano arricchiti. Ancora una volta mi ritrovo a ringraziare Albert
Sapere e Barbara
Guerra che organizzano, Bruna Sapere che li aiuta, Raffaele
Barlotti che si
trasforma in factotum, e il Consorzio della Mozzarella di Bufala
che rende
possibile tutto questo.
PS: LSDM regala incontri, per questo devo un grazie alle mie compagne di avventura, grazie di aver reso ancora più speciale questo viaggio a Paestum :)
PS: LSDM regala incontri, per questo devo un grazie alle mie compagne di avventura, grazie di aver reso ancora più speciale questo viaggio a Paestum :)
Quanto avrei voluto esserci. Feci anche l'accredito, ma incombenze a lavoro mi hanno tenuta lontana :( Però è bello vivere questa esperienza attraverso le tue parole. Sono appassionate e ispirate all'aria che di sicuro si respirava lì :) Una gran bella esperienza, davvero. E ogni anno la trovo sempre più ricca e arricchita :)
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